ho paura della quiete
del petalo appassito
del giglio nel bicchiere
del limone squartato.
lanterna sfaccetta notte
il mare s’inquieta
dondola pesci e alture.
sul cuore le mani
l’aria da bere e il vino
o altro sangue.
scioglie la luna la riserva
e condanna.
sul bordo dei rimorsi
stanno fiumi che sciolgono.
vagabondi i gabbiani
portano l’anima del mare
per terre di granai
s’adattano alla folla
dei vestiti senz’ali
alla discarica del sentimento.
Vita Vita Vita, gridava dalla culla
la piccola carne rossa.
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